mercoledì 16 ottobre 2013

Riflessioni sparse sulle ruote piccole

Resti di un trolley nei pressi della Stazione Tiburtina di Roma

In questo breve articolo parto da due aspetti. Il primo è l'uso della bici per l'intermodalità interurbana e, in particolare, come sostituto di veicoli o oggetti a rotelle, in primis il trolley. Il secondo è il possibile uso di veicoli a ruote piccole preesistenti o la realizzazione di prototipi che possano sostituire la bicicletta pieghevole.
Cominciamo dal primo aspetto. Per quanto mi riguarda ho esperienza solo di bici pieghevoli del tipo graziella, ma queste considerazioni possono essere applicate, a maggior ragione, alle nuove, maneggevoli (e costose) Mouton, Bike Friday - ma sí anche alle Brompton che ora spopolano. È innegabile il vantaggio della pieghevole, ma anche di una bici le cui ruote siano facilmente smontabili e il cui ciclista abbia una discreta scioltezza meccanica. Chi ha provato la gioia  bici + treno, bici + metro, bici + bus, e anche mettiamocelo, obtorto collo, bici + auto (che ammettiamo solo per soggetti che si stiano disintossicando seriamente dall'uso della quattro ruote) sa di cosa sto parlando. È la libertà totale, dalle code umane, dal traffico, dai raggiri economici, dall'odore di ascella (degli altri), ecc. Spostandosi in bicicletta, anche per andare in stazione a prendere un treno, è facile capire quanti vantaggi comporti l'uso della bici in viaggio. La bici che ci portiamo appresso è un trolley, un sedile, un taxi, un giocattolo per trascorrere il tempo facendo impennate, ecc. Basta imbattersi nei resti di quache trolley o in uno sciopero degli autobus per capire quanti vantaggi ci derivano dall'uso del velocipede in trasferta.
L'uso della bici, a livello laboratoriale, scatena la riflessione su usi alternativi di ruote impiegate originariamente per altri scopi.

Il cassetto delle ruote nel Rotazioni Lab




Per la riflessione progettuale, distinguo due tipi di ruote piccole: piroettante e fissa. Il secondo tipo è stato cannibalizzato da diversi monopattini che ho trovato al cassonetto, oppure da pattini. Anche l'altro tipo di ruota, che gira liberamente grazie a cuscinetti, proviene da discariche e cassonetti. Penso a un uso integrativo delle piccole ruote sulla graziella: un carrelletto aggiuntivo, quindi una specie di trolley, ma più robusto; oppure le due ruote da fissare al portapacchi posteriore, per trasportare meglio la bici piegata (sul modello delle pieghevoli Brompton).
Si notino le ruotine sul portapacchi (fonte: Brompton/La stazione delle biciclette)

Ho fatto varie prove con monopattini e ho usato anche il monopattino come commuter tra metro e stazione ferroviaria. Posso dire con certezza che il monopattino non può sostituire in alcun modo le prestazioni di una  bici pieghevole, nonostante i vantaggi del suo minor ingombro. Un monopattino con ruote grandi (ca 200 mm di diametro) può essere utile in brevi percorsi su superfici levigate, con uno zaino che non superi i 5 Kg (qui ognuno avrà le sue soglie): altrimenti il peso, in particolare sulle caviglie, risulterà eccessivo. Sentendo anche il parere di amici e conoscenti, il limite di efficienza delle bici pieghevoli su strada urbana, almeno per quanto riguarda le ruote, è 16". Questo lasciando da parte le questioni riguardanti la larghezza e il tipo di scolpitura dei copertoni. Tanto per esemplificare, è meglio una ruota sottile (per es. 1") da 16" che una "grassa" (1.75") da 12".

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Monopattino con ruote da 200 mm in vendita da Decathlon

Dicasi lo stesso per lo skate. Inevitabile, se si usano questi veicoli per l'intermodalità, l'alternanza con la camminata, in specie su percorsi dissestati, che sono ormai la norma in tutte le città, Roma in particolare.
Il mondo dei monopattini è variegato. Si parla di footbikers, ci sono siti specializzati e veicoli di tutti i tipi, fino ad arrivare a una specie di bicicletta, che me me rimane decisamente svantaggiosa (anche se ognuno ha i suoi gusti). 
Antonello di Catanzaro e il suo monopattino autocostruito (fonte: qua)
Un mezzo che non ho ancora sperimentato per l'intermodalità sono i pattini. Se si possiede l'adeguata destrezza i pattini sono più efficaci e veolci del monopattino e dello skate. Ma finora, almeno per me, la graziella regna sovrana. Se dopo essere sceso dal treno devo percorrere più di tre Km, preferisco la fissa incellofanata.

Sabrina, prima delle modifiche e della rottura del carro posteriore
Sui veicoli da trasporto sto lavorando a un nuovo progetto che renderò noto presto. Ma voglio concludere con il ricordo indelebile delle discese su questo mezzo estremo, noto a tutti gli ex bambini di una certa età, quando si andava giù leggerissimi, senza paura (e senza freni), quando anche le buche sembravano sparire sotto i nostri culi. Una tavola di legno, un asse sterzante e tre o quattro cuscinetti, e il gioco era fatto.


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