giovedì 18 ottobre 2012

Meditazioni su un motorino elettrico presumibilmente cinese

Certo, non è proprio elegante iniziare un blog riguardante le bici con un motorino senza pedali, seppure elettrico. Ma è il destino che mi ha mandato tempo fa questo artefatto, probabilmente prodotto dai compagni cinesi. Il cognato di Massimo, ma non sono sicuro della parentela, gli ha fatto dono del motorino. Massimo lo ha tenuto un po' e poi me l'ha girato. Questo uomo atletico, negli anni, mi ha regalato non so quante bici e telai.e molte ne ha avvistate ai cassonetti, avvisandomi. Grazie, Max. Essendo il mezzo privo di pedali, è inevitabile che finisse cannibalizzato: certamente non avrei provveduto a un restauro. Di dipendere esclusivamente da una batteria elettrica (due e molto pesanti, peraltro) proprio non se ne parla. Tuttavia, alcuni pezzi del mezzo sono molto interessanti.
Le batterie ed elettronica varia alloggiate nel vano del telaio
Il motorino smembrato ai piedi del tecnico
Il manubrio può essere utile per una pieghevole old-style, tipo una graziella che si accartoccia come carta stagnola e si ripone in altre dimensioni di questo universo. Bene, bene, la riflessione s'innesca, costruisce e inizia a delirare sotto le volte austere del Lab, coadiuvata dalle punture di innumerevoli zanzare-tigre.
Particolare della trasmissione elettrica. La catena è più piccola di quella delle bici
Interessante il modo in cui i compagni tecnici, o addirittura ingegneri, cinesi hanno risolto in una botta sola il problema della trasmissione. Senza troppi complimenti, hanno preso quattro bulloni e hanno incastrato il pignone elettrico (con i denti più piccoli) su un volgarissimo pignone a ruota libera, come si vede chiaramente nell'immagine successiva.


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